Il fiume della prepotenza. Per conoscere e vincere lo scandalo più antico del mondo

Nel terzo millennio lo 'stato della Terra' (per usare un'espressione cara agli ambientalisti) dovrebbe indurre l'umanità a riflettere sui presupposti, culturali prima ancora che sociali ed economici, su cui poggia un mondo così squilibrato da apparire capovolto. C'è un filo sottile che collega la distruzione di una Cartagine già sconfitta, nel 146 a. C., e quella, nel 1945, di Hiroshima e Nagasaki; o il medievale spirito di crociata e la condanna di Galileo da parte del Sant'Uffizio; o il barbarico sterminio dei nativi americani da parte dei conquistadores e il colonialismo dell'Ottocento. Come dimostra Mario Capanna in questo saggio, quel filo sottile è costituito da una parola che già aveva suscitato la profonda riflessione dei greci, ma che poi era scomparsa perfino dal vocabolario per riapparire solo nel Seicento: questa parola è "prepotenza". Solo se riconosceremo senza ambiguità il retaggio di prepotenza che grava sulla nostra storia e sulla nostra vita potremo affrontare le sfide del nuovo millennio con la speranza di superarle.