A rischio della vita. Storie di uomini davanti all'estremo

A rischio della vita. Storie di uomini davanti all'estremo

Cosa fa l'uomo di fronte al pericolo estremo? E cosa fa di un uomo comune un eroe? Come i personaggi della "Tempesta perfetta", anche i protagonisti di "A rischio della vita" - che raccoglie lunghi reportages dai più remoti angoli dei mondo - vivono affrontando per lavoro devastanti forze elementari, che minacciano la loro sicurezza e, spesso, quella di molti altri. Nel farlo, mettono in gioco tutte le loro risorse, fisiche e psicologiche. E' il caso dei pompieri che lottano contro gli spaventosi incendi estivi nelle foreste del West americano, quando tempeste di fulmini si abbattono al suolo, la legna secca alimenta muraglie di fuoco e colonne di fumo si levano per chilometri e chilometri nel cielo. O di Athneal Ollivierre, discendente di schiavi, ultimo ramponiere, che si guadagna il pane cacciando balene nel Mar dei Caraibi. Ma accanto alla terribile e affascinante violenza della natura, che da sempre accettiamo e sopportiamo quasi per un'innata soggezione, c'è la violenza 'umana', ben più difficile da capire e da giustificare. L'estremo rischio, infatti, è anche quello delle zone di guerra: dal Kosovo al Kashmir, dalla Sierra Leone all'Afghanistan, Sebastian Junger veste i panni dell'inviato e ci racconta l'esperienza dei colleghi che, senza risparmiarsi, vivono (e muoiono) in prima linea. Che si tratti di onde o valanghe, di esplosioni o uragani, le storie disparate di "A rischio della vita" parlano tutte di quell'emozione unica - quella strana specie di stupore - che attraversa ogni uomo quando si trova a confrontarsi con forze totalmente fuori dal suo controllo. Ma, soprattutto, parlano dell'uomo quando combatte e trionfa sul suo peggior nemico: la paura.
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