Due ragazzi, Dublino, il mare

Due ragazzi, Dublino, il mare

A Dublino, due ragazzi appena sedicenni vivono l'avventura di un'amicizia che cambierà la loro vita, in un momento molto particolare nella storia dell'Irlanda. Siamo infatti tra la primavera del 1915, in cui rimbombano in lontananza i cannoni della Grande Guerra, e la maledetta primavera del 1916, in cui i sogni di indipendenza dei nazionalisti irlandesi si spegneranno nella cosiddetta 'Pasqua di sangue'. Jim è il timido e studioso secondogenito di un commerciante votato alla causa britannica. Doyler viene invece da una famiglia poverissima e ha dovuto rinunciare a una borsa di studio per lavorare in campagna, da dove è tornato col cuore pieno di ideali socialisti e rivoluzionari, senza tuttavia serbare rancore per la miglior sorte toccata a Jim. L'erotismo che tinge l'amicizia tra i due ragazzi resterebbe soltanto latente se non facesse la sua apparizione sulla scena, nel ruolo di mentore, Anthony MacMurrough, un anglo-irlandese in esilio da una ricca zia dopo aver scontato una condanna per omosessualità, che richiama la sorte toccata a Oscar Wilde. Fra i tre nasce un rapporto profondo, segnato dalla lealtà. E sarà proprio Anthony a correre in soccorso dei due giovani quando, all'alba della rivolta indipendentista, questi tenteranno una grande impresa a nuoto, attraversando le acque gelide della baia di Dublino fino a un isolotto dove sono determinati a piantare la bandiera della libertà. "Due ragazzi, Dublino, il mare" è un ambizioso e complesso romanzo di formazione che a una narrazione sensibile mescola momenti di farsa, sprazzi di comicità, e accenti di lirismo in cui riverberano echi di James Joyce e di Flann O'Brien. E in cui il grande sogno di un'Irlanda libera si sovrappone a quello della liberazione omosessuale: due ideali per i quali - non dubitano i protagonisti - vale la pena combattere, sacrificarsi e se necessario anche morire.
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