Universi lontani. Racconti inediti dei più grandi maestri della fantascienza

La peculiarità dei romanzi di fantascienza è quella di creare nuovi mondi, universi lontani o alternativi al nostro. Mondi dell'estremo futuro o del più remoto passato, luoghi pacifici o sprofondati in guerre infinite, simili alla Terra o sue immagini rovesciate. Come accade, per esempio, nel racconto di Ursula K. Le Guin "Vecchia Musica e la schiava", in cui incancrenite tensioni razziali e coloniali sfociano nella ribellione degli schiavi bianchi ai crudeli dominatori neri. Un Paradiso - di nome e di fatto - è invece il pianeta-convalescenziario che compare in "Guerra solitaria" di Joe Haldeman, un Eden militare fatto di cibo, alcol, droga e sesso, una parentesi prima di tornare nella realtà. Buffa è l'idea a monte de "Il consulente finanziario" di Orson Scott Card, dove Ender lo Xenocida, sbarcato su Sorelledolce e fermamente deciso a rimanere in incognito, si trova ad affrontare un incubo kafkiano che noi terrestri conosciamo bene: le tasse... E la Terra, a proposito? Nella serie Roma Eterna di Silverberg gli ebrei non hanno mai lasciato l'Egitto, il cristianesimo non è mai nato e l'Urbe è ancora il caput mundi. Nei "Canti di Hyperion" di Dan Simmons viene riportata allo stato primigenio, mentre gli uomini viaggiano nel vuoto interstellare sprofondati in sonni centenari. Tra astronavi che cantano, fantasmi digitali e popoli alieni, un viaggio che esplora aspetti inediti di serie diventate ormai di culto fra gli appassionati del genere.