Telefona quando arrivi

Telefona quando arrivi

Noi che telefonavamo con i gettoni Noi che giocavamo con l'Allegro chirurgo e il Game Boy Noi che avevamo le immense compagnie e giravamo con il Ciao Noi che cantavamo le sigle di Cristina D'Avena, e con il Karaoke di Fiorello. Noi che non perdevamo una puntata di Beverly Hills Noi che collezionavamo le sorpresine del Mulino Bianco Noi che che vedevamo i film di Bud Spencer e Terence Hill Noi che Jovanotti lo ascoltavamo con il walkman... ""Io sono nato nel 1978, e la mia generazione è l'ultima che ha fatto tutta la scuola senza cellulare. Magari anche voi vi emozionerete pensando a quel periodo, a quei tempi... Quando sparavo palline di carta con il tubicino della Bic; mia mamma che mi voleva mettere i sandali neri con gli occhioni; le feste con le luci stroboscopiche; col gesso facevi i numeri per terra e giocavi a campana; nella calza della befana c'era la sigaretta e la moneta di cioccolato; a Natale su Italia 1 c'era (e c'è ancora!) Una poltrona per due, e su Rete 4 Il piccolo Lord. A volte mi chiedo se la vita di un ragazzo prima dell'avvento del web fosse davvero così diversa. A volte dico no, in fondo continuiamo a innamorarci, ad avere degli amici, a giocare e divertirci come facevamo prima. A volte penso che la tecnologia abbia cambiato la natura di tutti questi rapporti, del nostro modo di passare il tempo. Per provare a capire, in questo libro racconto di come si viveva negli anni Novanta, delle mode, degli oggetti, della tv.
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