Antieroi e uomini liberi. Quattro passi fra Medioevo e letteratura

Antieroi e uomini liberi. Quattro passi fra Medioevo e letteratura

Inforcando le lenti di un certo Novecento letterario – quello, fra gli altri, di Calvino, Guerra e Malerba –, il volume si propone di indagare nuovamente un Medioevo lontano e vicino, con i suoi sapidi racconti di contadini astuti e saggi e viaggiatori curiosi.IT. I quattro saggi raccolti nel presente volume affrontano da diverse prospettive una pietra angolare dell’immaginario della letteratura moderna, quel Medioevo che non finisce mai di spiazzare nonostante la serqua di luoghi comuni in cui esso è stato spesso imbavagliato e non di rado travisato. Ecco, dunque, la figura di Bertoldo nelle cui tragicomiche vicende cogliamo i riflessi della millenaria cultura contadina; la saga anti-epica di Millemosche frutto di un lavoro a quattro mani di Tonino Guerra e Luigi Malerba; quindi la vasta ma ambigua fortuna – tra letteratura, cinema e televisione – del Milione di Marco Polo; infine, il sogno calviniano di quelle “città invisibili” che sopravvivono al racconto che le ha inventate. Passaggi esemplari in cui il Medioevo si affaccia alla memoria e alla fantasia di poeti, scrittori, cineasti, suscitando dubbi e domande, e invitando a nuove storie. Ma questo libro non si limita a rammentare l’urgenza del confronto con la storia, nella fattispecie quella definita come medioevale, per chiunque voglia snidare le stratificate contraddizioni del nostro immaginario; invita anche a guardare oltre le allettanti semplificazioni di quegli approcci che non entrano nel cuore della complessità che ogni cultura umana custodisce in sé e sprigiona in poesia e arte.The four essays collected in this volume examine from different perspectives a cornerstone of the imagination of modern literature: those Middle Ages that still manage to surprise us, despite the array of clichés that have served to stifle their voice, and often to misrepresent them. Here is the figure of Bertoldo and his tragicomical adventures, in which we can see reflected a thousand-year-old peasant culture; the anti-epic saga of Millemosche, the collaborative work of Tonino Guerra and Luigi Malerba; the vast but ambiguous fortunes – between literature, cinema and the small screen – of Marco Polo’s Million; and, last but not least, the dream of Italo Calvino’s “invisible cities”, whose existence goes beyond the story that invented them. These are exemplary moments where the Middle Ages come alive again in the memory and imagination of poets, writers, and film- makers, arousing doubts and questions, and calling for new stories. But the goal of this book is not just to recall the urgency of taking medieval history into consideration, for anyone who wants to unravel the stratified contradictions of our imagination; it is also to look beyond the tempting simplifications of those approaches that do not delve into the heart of the complexity that every human culture holds within itself, and releases in poetry and art.
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