Discorso intorno alla scoltura e alla pittura
La presente edizione offre, per la prima volta, un commento ampio e dettagliato del "Discorso intorno alla scoltura e pittura" di Alessandro Lami, in grado di rendere più chiara la lettura di uno dei testi fondamentali per la storia dell'arte lombarda del Cinquecento. Il Discorso è infatti spesso citato come esemplare dagli specialisti di pittura cremonese, ma anche, più in generale, dagli studiosi di letteratura artistica (sono esemplari le parole che ad esso dedica Julius von Schlosser). Ciò che lo rende particolarmente interessante è la sua conformazione atipica, tra trattato erudito e – cosa infrequente per l'epoca – biografia di un pittore vivente. Il confronto con Vasari è continuo ed evidente, così come è chiara l'intenzione del testo di opporsi alle più celebri Vite dello storiografo aretino e alla loro struttura fiorentinocentrica. Per scardinare il modello vasariano, Lami ricorre alla celebrazione di uno dei pittori cremonesi più importanti del suo tempo, Bernardino Campi, vero e proprio astro della scena artistica milanese della metà del XVI secolo. Oltre alle sue imprese pittoriche, lo scrittore include nel libro una serie di componimenti poetici, di mano propria o di altri autori (ad esempio Luca Contile o Giuliano Goselini), dedicati alle opere dell'artista, in un raffinato gioco di specchi tra poesia e pittura.
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