Diritto degli enti locali

Diritto degli enti locali

L'ordinamento giuridico italiano è un sistema fondato sulle autonomie locali, come dispone l'articolo 5 della Costituzione laddove sancisce: "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo [..]". La norma, dunque, ha affermato il principio del pluralismo territoriale, pur entro i limiti dell'unità politica e della indivisibilità della Repubblica; al contempo, attraverso il decentramento amministrativo, ha creato le premesse affinché i cittadini potessero sviluppare, nell'ambito "locale", la propria personalità e partecipare più consapevolmente alla vita politica e sociale del paese. In tale contesto si è stratificata la copiosa produzione normativa relativa agli enti locali dalla legge 142 del 1990, al decreto legislativo 267/2000, Testo Unico degli enti locali e legge fondamentale dell'ordinamento di questi ultimi. La riforma costituzionale del 2001 ha rappresentato quasi il naturale esito dei precedenti cambiamenti; tuttavia il legislatore, nel riscrivere il Titolo V, Parte II della Costituzione, ha delineato un assetto ordinamentale poco chiaro che ha aperto numerosi interrogativi sul piano dottrinale e pratico. A ciò si è inteso ovviare con l'approvazione della Legge La Loggia (L. 131/2003) che avrebbe dovuto specificare contenuti e limiti della riforma ed individuarne i criteri di attuazione . Il volume illustra le tappe fondamentali del percorso legislativo, sopra descritto e non ancora concluso, senza trascurare, peraltro, le novità intervenute sulla disciplina dei servizi pubblici locali ad opera del D.L. 269/2003, conv. nella L. 326/2003 e sull'ordinamento finanziario e contabile degli enti locali introdotte dalla L. 24 dicembre 2003, n. 350 (Finanziaria 2004)
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