Alla donna gentile

Alla donna gentile

"Premesso che il fine sacrosanto di ogni scrittore è quello di trovare quanti più lettori possibili affinché leggano il suo libro, io, almeno per questa volta, farò esattamente il contrario. Ovvero sconsiglio da subito l'acquisto a tutti coloro che credono di poter trovare all'interno dell'opera, ingannati forse dal titolo, una poesia leggera, semplice, prosastica, di facile lettura (sebbene non manchi di qualcuna di esse). Al contrario, troverà una poesia ricca di strofe e di rime di molti tipi, sebbene fatta di parole comprensibili. E poi niente o poco sentimentalismo, lirismo e soggettivismo; bensì tanta voglia di concretezza, di verità, di realismo. Poesia oggettiva dunque e didascalica, che intende insegnare, spronare, far riflettere, affinché il poeta ritorni, come una volta, a essere il vate della situazione, che incitava, spronava al cambiamento, al ritorno alla morigeratezza dei costumi e a quei valori tramandati dagli antichi e che i contemporanei avevano dimenticato o disprezzavano palesemente, quali religione, famiglia, rispetto delle gerarchie naturali e dei ruoli sociali. E questo anche a costo della sua impopolarità o del suo isolamento culturale. L'importante è allora non abbassare mai la guardia. Essere desti noi per primi, per tenere desti gli altri, o che, perlomeno, non si addormentino di un sonno profondo e irreversibile." (L'autrice)
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