Sul teatro e altri scritti di estetica
Il tema della fantasia e la relazione tra estetica e fenomenologia sono per Husserl una sorta di banco di prova per il suo ambizioso programma di definizione e descrizione degli aspetti costituitivi di ciascun atto di coscienza. A livello metodologico, il fenomenologo e l'artista mettono tra parentesi ogni posizione naturale di esistenza e osservano il mondo in modo simile: «Non cioè come uno scienziato o psicologo, non come un osservatore pragmatico». Questa sorta di “epochè dell'epochè” propria dell'atteggiamento estetico fa emergere problematicamente il rapporto tra il mondo percepito e i mondi di fantasia, tra realtà e possibilità, sollecitando Husserl ad una riflessione su aspetti di notevole rilievo per la sua ricerca, tra i quali: l'identità dell'oggetto percepito o fantasticato nella variabilità delle sue manifestazioni, la differenza tra oggetto immanente e oggetto trascendente, l'idealità dell'oggetto estetico. Gli scritti qui raccolti, presentati con il testo tedesco a fronte, offrono al lettore una chiave di lettura originale per comprendere il legame profondo tra arte, coscienza e tempo nel pensiero di Husserl dal periodo delle Ricerche Logiche alla svolta genetico-strutturale degli anni 1917-1924.
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