Guardare ed essere guardati. Lo sguardo, lo spettatore, la vita come teatro

Guardare ed essere guardati. Lo sguardo, lo spettatore, la vita come teatro

Quali sono le condizioni che trasformano un individuo che guarda in uno spettatore, a teatro o nella vita quotidiana? E poi, soprattutto, che cos'è in sé lo sguardo, quali sono i significati e le forme del guardare e dell'essere guardati, come si esprime il potere dello sguardo su chi ne è oggetto? Qual è il linguaggio dello sguardo? Perché un numero sempre maggiore di persone è propenso a mostrare agli sguardi altrui sui social la propria immagine, il proprio privato, i propri affetti? Negli ultimi decenni, con la cosiddetta società dello spettacolo, l'esposizione della propria vita alla visione degli altri si è molto accentuata, ma non si tratta di un fenomeno esclusivamente contemporaneo, come conferma la plurimillenaria metafora della vita come teatro. Questo agile saggio parte dalla teoria e dalla storia dello spettatore teatrale e diventa un percorso antropologico attraverso la spettacolarità della vita, sia nell'epoca odierna sia nella storia della civiltà occidentale. Tra antropologia e spettacolo, il libro è intessuto di esempi che rintracciano i significati dello sguardo nella quotidianità ma soprattutto nei miti greci e romani, nella Bibbia, nella letteratura, nella drammaturgia, nei racconti popolari, nelle fiabe, nella poesia, nei versi delle canzoni.
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