«Vedetela, leggetela e vivete felici». Carte geografiche e commercio librario nella Venezia del Cinquecento
Nel cuore della Venezia del Cinquecento, all’apice del Rinascimento, la cartografia non solo disegnava il mondo, ma lo immaginava, creando opere destinate sia agli studiosi che a uomini e donne ansiosi di conoscere i nuovi confini del globo. Questo libro racconta gli esordi della produzione cartografica veneziana, un crocevia in cui si incontravano arte, politica, commercio e cultura, dando vita a carte geografiche che trascendevano il loro uso pratico per diventare strumenti di scoperta, di riflessione e di sogno. Dai disegni di Giacomo Gastaldi ai primi atlanti assemblati su ordinazione, dalla volgarizzazione della Geografia di Tolomeo alle «cosmografie da taschino», Venezia si impose come il laboratorio tipografico e intellettuale di una nuova geografia globale. Tra tecniche innovative e strategie editoriali, l’arte di mappare il mondo emerge qui in tutto il suo potere evocativo, in grado di risvegliare l’immaginazione dei lettori e di riorientare il sapere.
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