La speranza non è ottimismo. Note di fiducia per cristiani disorientati

La speranza non è ottimismo. Note di fiducia per cristiani disorientati

E se la miglior immagine per definire il credente fosse quella dell'acrobata, colui che capovolge il proprio sguardo per osservare il mondo secondo un'altra logica, in questo caso quella della fede, pur restando appoggiato alla terra? Papa Francesco ha sancito che «la cristianità è finita»: in Occidente è tramontata l'epoca in cui la fede cristiana sembrava qualcosa di acquisito, quando la religione era un comun denominatore e credere poteva costituire un dato di fatto acclarato. Con la sagacia che i suoi affezionati lettori gli riconoscono, Adrien Candiard inizia proprio da qui, per parlare di speranza: dal vedere in faccia la realtà, senza trastullarsi in falsi teoremi, bensì partendo da quel che abbiamo sotto gli occhi. Perché è qui che Dio chiama il credente a diventare un acrobata, ovvero a guardare il mondo e i giorni con gli occhi della fede. Praticando così la vera speranza, alla scuola del profeta Geremia, maestro nello scrutare il bene presente oltre ogni desolazione. Questo libro ci insegna una prospettiva diversa: il cristiano ha come orizzonte l'eternità, che inizia «qui e ora», spiega Candiard, nelle nostre occupazioni più normali. Prefazione di Erio Castellucci.
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