Morte dell'autore e scritture del sé

Morte dell'autore e scritture del sé

Da sempre il ruolo che spetta all'autore è uno dei punti più controversi della pratica letteraria. Ribaltando il topos della morte dell'autore auspicato da Roland Barthes nel 1968, lo scopo di questo libro è, invece, mettere in luce l'iper-presenza dell'io autoriale nell'industria culturale e nelle narrazioni contemporanee, il che è facilmente rinvenibile vista l'amplificazione di alcune scritture del sé come la non-fiction e l'autofiction. L'indagine parte dalle idee sul concetto di autore di Barthes e Foucault per chiudersi con l'analisi dell'opera non finzionale di Emmanuel Carrère, un mirabile esempio che manifesta l'impossibilità della morte dell'autore.
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