Il breve viaggio. Giaime Pintor nella Weimar nazista

Il breve viaggio. Giaime Pintor nella Weimar nazista

Giaime Pintor, scrittore, critico, protagonista di primo piano, con Cesare Pavese, Norberto Bobbio e Leone Ginzburg, dell'attivìtà della casa editrice Einaudi, a soli ventiquattro anni, nel dicembre del '43, cadde in combattimento in uno dei primi episodi di guerra partigiana. Figura eroica della Resistenza grazie anche all'ultima bellissima lettera - inviata prima di morire al fratello Luigi, futuro fondatore de "Il Manifesto" - diventerà, dopo la scomparsa, il punto di riferimento ideale per più generazioni di antifascisti. Pintor, però, fu anche un personaggio complesso, profondamente radicato nella sua epoca: studioso della letteratura e del pensiero tedesco, distaccato alla commissione d'Armistizio tra Italia e Francia e qui incaricato di mantenere i rapporti con la delegazione di Berlino, non fu affatto disimpegnato nei confronti del regime fascista fino alla sua caduta. Di questo suo volto meno noto il volume testimonia, attraverso un inedito materiale d'archivio, una fitta rete di legami e di amicizie e mette in luce un importante episodio della storia della cultura italiana ed europea fino a oggi trascurato: il secondo convegno internazionale degli scrittori che si tenne a Weimar nell'ottobre del 1942. A questo appuntamento, pur conoscendo l'obiettivo del Reich, che era di coinvolgere scrittori, giornalisti e intellettuali del continente nel progetto di fondazione del Nuovo Ordine europeo e nel programma razziale, non si sottrassero Pintor ed Elio Vittorini, che di lì a pochissimi mesi avrebbero abbracciato la causa dell'antifascismo.
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