Dalle stelle in poi

Dalle stelle in poi

Il libro "Dalle stelle in poi" di Miriam Giuliani, a cominciare dalla prefazione di Franco Pasquale, si presenta già dal titolo un enigma da sciogliere nella profondità dell'anima. E forse è nella dedica che bisogna cercarne la chiave di lettura. Scritta a mo' di epigrafe, sacralizzato dal nome e dalla presenza di Dio e dedicato a Manuel. L'Emanuele, il Dio con noi del profeta Isaia e del Vangelo di Luca? Anche chi non ha conosciuto l'autrice fin dall'inizio ha l'impressione di trovarsi davanti ad una persona autentica, alla ricerca inquieta di sé stessa e del suo Sé profondo. Infatti la Giuliani delinea questo percorso con l'interrogare la Storia, la Scienza, L'Antropologia, la Mitologia e le Sacre scritture, per poi scoprire "il Fanciullo Divino" col quale dialogare e farsi guidare verso la gioia di vivere e anche di dare valore alla vita come dono inestimabile. Ma com'è arrivata Miriam Giuliani a districare il mistero? Semplice: è andata alla scoperta del bambino invisibile, il fanciullo divino di cui parla Carl Gustav Jung. Così, dopo aver interpellato e svelato i codici interpretativi della Storia e della Scienza, l'autrice assume come unico punto di riferimento la vita e l'insegnamento del Maestro d'ascia Gesù, il carpentiere di Nazareth, figlio di Myriam e Joseph. A Lui infine lei si rivolge, osando chiedere "Chi sei?". Una domanda investigativa, ma la risposta, intuita solo dopo che la tempesta ha sconvolto la sua vita, arriva avvolta nei veli del mistero, attraverso un duplice aspetto, la pesantezza della croce, la bellezza assoluta del Bambino. L'enigma resta. Il percorso può riprendere, ma solo con la fiaccola dell'amore, unica luce possibile per il viandante dello spirito. Quello che abitualmente chiamiamo "spirito" è una semplificazione riduttiva delle traduzioni dall'ebraico. Dal primo al terzo capitolo della Genesi la stessa parola "spirito" è chiamata con tre vocaboli diversi. Lo Spirito che volteggia sulle acque è chiamato Ruach. Lo Spirito soffiato sugli animali è chiamato Nephesh. Lo Spirito immesso nell'uomo è denominato Nishmat hayym, traducibile anche con "lanterna divina".
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