La rivoluzione? Non c’è mai stata

La rivoluzione? Non c’è mai stata

«La proprietà è il furto!» afferma Proudhon a pochi decenni dagli eventi rivoluzionari. Ma questa icastica affermazione è ampiamente travisata dai suoi contemporanei, a partire da Marx e dalla sua interpretazione economicista della storia. Il furto è infatti soprattutto un furto di memoria e di senso che cancella – occultandola sotto la retorica egualitaria – la nascita della proprietà privata e delle sue nuove tipologie di esclusi: quei proletari (all’interno) o quei colonizzati (all’esterno) che sono solo la versione moderna degli esclusi dell’Ancien Régime (i servi, ma non solo). In definitiva, il 1789 ha sì abolito i privilegi feudali, ma non la condizione servile, reintroducendo un sistema iniquo di distribuzione della ricchezza che ha vanificato una cruciale rivendicazione plebea: la fine delle disuguaglianze. E questo oblio sull’effettivo statuto del regime proprietario e delle dinamiche di dominio che lo sottendono si è non solo costantemente replicato, ma ha persino impregnato alcune critiche contemporanee della proprietà come la teoria dei beni comuni o gli stessi approcci decoloniali.
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Dettagli Libro

  • Titolo: La rivoluzione? Non c’è mai stata
  • Autore: Catherine Malabou
  • Curatore:
  • Traduttore: Carlo Milani
  • Illustratore:
  • Editore: Elèuthera
  • Collana:
  • Data di Pubblicazione: 2025
  • Pagine: 232 p
  • Formato: Brossura
  • ISBN: 9788833022819
  • Storia - Storia

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