Un albero, una gatta, un fratello

Un albero, una gatta, un fratello

Il primo suono che ho sentito è stato il cuore di mia mamma. Quello, e il fischio del vento tra le foglie del gelso (il gelso che hanno piantato proprio di fronte al nostro giardino e che per ora è solo un arbusto). In quel primo ricordo devo avere circa una settimana di vita. Mio fratello dice che è impossibile, che le persone iniziano a conservare i primi ricordi quando hanno tre o quattro anni. Ho un orecchio e una memoria privilegiati, gli dico. Ti inventi sempre tutto, mi risponde. Abito in una città che si chiama Temuco [..]. Dopo il successo della raccolta poetica Il segreto delle cose, María José Ferrada torna, tradotta da Marta Rota, per raccontare la propria infanzia cilena con la delicatezza e l’intensità che la contraddistinguono.
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