Compagni

Più che ritratti o profili, trentacinque (più o meno) ricordi di altrettanti personaggi - amici e compagni, appunto - di una stagione rivissuta con ironico disincanto e nello stesso tempo con (inconfessata) nostalgia. Sofri e Curcio, Balestrini e Negri, Viale e Flores, Pazienza e Langer, Baruchello, Liguori, Mughini... concorrono a delineare, a partire da occasioni minori, particolari secondari, circostanze banali il ritratto di una generazione che, dopo aver vissuto in taluni casi da protagonista il periodo che culmina nel 1977, si è dispersa nelle più varie direzioni, con vicende che vanno dal trionfo giornalistico e televisivo al carcere. In ogni caso, però, senza lasciare una memoria collettiva, a parte occasionali manifestazioni di solidarietà personale. Nella vivacità del tono che riprende con sapienza di scrittura i modi del linguaggio parlato colpisce la capacità di trovare un equilibrio tra rievocazione generazionale (tutt'altro che assolutoria) ed espressione personale.