Fascisti del paese dei soviet

Fascisti del paese dei soviet

Fra i 1929 e il 1935 l'Unione Sovietica fu meta di numerosi 'pellegrinaggi' da parte di giornalisti e scrittori italiani. Molti percorsero in lungo e in largo lo sterminato paese lungo la via dei santuari del primo piano quinquennale, mentre altri si dedicarono a descrivere l'ardore militare degli eredi dei cosacchi, impegnati nella guerra contro la Cina. Gli uni e gli altri trovarono una straordinaria cassa di risonanza nel giornale "La Stampa". All'origine di tanto interesse, le favorevoli prospettive che il piano quinquennale apriva anche all'industria italiana, e che si sarebbero concretizzate in una serie di accordi commerciali il cui episodio più importante fu senza dubbio la costruzione, da parte della Fiat e della sua consociata Riv, dello stabilimento di cuscinetti a sfere a Mosca: primo esempio assoluto di fornitura 'chiavi in mano'. L'esperienza maturata nella progettazione e costruzione dello stabilimento avrebbe poi consentito al direttore dei lavori, Gaetano Ciocca, di giudicare 'dall'interno' qualità, limiti e difetti del piano quinquennale. Ma non fu soltanto unh episodio di carattere economico: anche sul piano politico si sviluppò una inedita 'entente cordiale', testimoniata dalla crociera nel Mediterraneo orientale di Italo Balbo, e culminata nell'incontro Grandi-Litvinov a Milano. Il saggio è completato da un'antologia in cui figurano corrispondenze e memorie di autori che vanno da Curzio Malaparte a Corrado Alvaro, da Luigi Barzini a Pietro Maria Bardi, da Italo Balbo a Corrado Tedeschi e Vittorio Beonio Brocchieri.
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