Il pensionato furioso. Sfida all'ortodossia previdenziale

Il pensionato furioso. Sfida all'ortodossia previdenziale

Negli ultimi anni, in Italia come in tutti i paesi economicamente avanzati, uno stuolo di politici ed economisti hanno sfidato i pensionati predicando contro di loro un'assurda politica dei sacrifici. Il motto che li ha uniti è stato: "Se non ci si mette di più non si può che avere di meno". A partire dalla constatazione che questo e gli altri luoghi comuni che lo accompagnano - la 'favola delle culle vuote', la 'favola del conflitto tra generazioni', la 'favola dei limiti imposti dal minore aumento della produttività' - sono normalmente condivise anche da chi si presenta come difensore dei diritti dei lavoratori anziani, l'autore raccoglie la sfida per dimostrare l'infondatezza di quella che appare come l'ortodossia previdenziale. Contro le 'favole' di cui sopra egli dimostra che la difesa delle pensioni, istintivamente posta in essere da grandi masse in tutti i paesi europei, ha anche solide basi economiche e che un miglioramento delle condizioni dei pensionati presenti e futuri rappresenta la condizione per evitare un drammatico impoverimento della società nel suo complesso. Il bisogno di sostenere la speculazione finanziaria, piuttosto che gli investimenti produttivi è, per Mazzetti, alla base dell'attuale spinta alle cosiddette riforme pensionistiche. Un processo che lo stesso antagonista storico del capitale non è in grado di cogliere criticamente, e che anzi spesso asseconda - come nel caso della quotazione in borsa dei fondi pensione - senza rendersi conto della contraddizione. Solo smettendola di pensare come gli avversari i sindacati, i partiti e i movimenti che in tutta Europa si oppongono all'ortodossia previdenziale potranno emanciparsi dalla situazione di debolezza in cui sono precipitati.
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