La regolazione amministrativa dei servizi di pubblica utilità

Il volume ha ad oggetto le problematiche giuridiche relative alle regolazione dei servizi di pubblica utilità, ossia l’insieme degli atti e dei poteri amministrativi relativi ad attività economiche private di rilievo sociale. Nello studio, dopo l’analisi dell’evoluzione del concetto di servizio pubblico alla luce delle disposizioni costituzionali e del Trattato dell’Unione Europea, si procede a una ricostruzione della regolazione delle attività economiche private, basata sui dati offerti dalle normative di liberalizzazione. In particolare, l’esame del diritto positivo consente di individuare due forme generali di regolazione, differenziate quanto a modalità di interazione con la concorrenza e caratterizzate ciascuna da uno specifico statuto disciplinare: la prima, definita regolazione in senso debole, ha caratteri di compatibilità con il gioco della concorrenza ed è preordinata ad assicurare che il mercato cui si dirige sia caratterizzato da determinati valori; la seconda, denominata regolazione in senso forte, ha ad oggetto, appunto, i servizi di pubblica utilità e assolve ad una funzione propriamente correttiva degli esiti allocativi prodotti dalla concorrenza, attraverso tecniche giuridiche che assumono nel sistema una significativa continuità. Dal punto di vista teleologico, entrambi i tipi di regolazione possono essere strumentali al perseguimento di obiettivi di carattere sociale (es. la determinazione del contenuto del servizio universale) ovvero economico (es. la disciplina delle infrastrutture strumentali all'erogazione del servizio)