Umano, post-umano. Potere, sapere, etica nell'età globale

Umano, post-umano. Potere, sapere, etica nell'età globale

E' ancora possibile, in presenza della deformazione e della dispersione del soggetto e del mondo, parlare di critica, di etica e di politica? Le prospettive delle neo-tecnologie impongono di pensare i nuovi profili teorici e pratici dell'umano, quando è in atto una difficile sfida tra la manipolazione dell'esistenza e le pratiche di libertà. Le scienze della vita, le biotecnologie, le neuroscienze aprono, oggi, inquietanti scenari di crisi dell'organico e di dominio dell'artificio, e lasciano pensare l'inevitabile e inedito incrocio del biologico e del tecnologico. Discutere il nuovo soggetto incarnato, il post-organico, il 'cyborg' vuol dire attivare una riflessione sull'umano e sul postumano, per rilanciare il bisogno etico-politico di forme di soggettività adatte a contrastare l'uso strumentale della vita e ad attivare processi di trasformazione degli stessi codici che la attraversano e la producono. Da questa prospettiva la sensibilità neo-antica del pensiero contemporaneo evidenzia uno sradicamento epocale. Le strategie di appropriazione dell'antico segnalano l'attenzione ai temi della cura e della padronanza di sé al governo delle passioni, così come sollecitano la radicalità di un'inchiesta che sappia ripensare l'umano e costruire le pratiche, eticamente e politicamente volute, di un nuovo legame sociale.
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