Napoleone non si è fermato in tempo. Come Napoleone non si attenne alla sua previsione e finì deportato in un'isola fuori dal mondo

Napoleone non si è fermato in tempo. Come Napoleone non si attenne alla sua previsione e finì deportato in un'isola fuori dal mondo

Napoleone bambino frequenta per cinque anni la reale scuola militare di Brienne e per un anno la reale scuola militare di Parigi da dove esce a 16 anni come ufficiale di carriera: ha imparato il mestiere di artigliere e ha nutrito la mente con storiche immagini di grandi uomini e di grandi azioni. Nel 1789 lo scoppio della rivoluzione accende la fantasia degli intraprendenti, distruggendo barriere e facendo intravedere grandi spazi nuovi. Napoleone è pronto ad agire mettendo in atto il mestiere: cannoneggia a Tolone la flotta inglese diventando generale di brigata a 24 anni, poi a Parigi i suoi cannoni sparano a mitraglia sui cittadini che minacciano l’assalto al palazzo delle Tuileries, sede della Convenzione. Entra così in politica. Il Direttorio lo promuove generale di divisione e comandante in capo dell’armata dell’interno, la più potente delle armate della repubblica. Il 18 brumaio 1799 attua il colpo di stato: diventa primo console, assume il potere assoluto e prosegue nell’azione con le più ampie vedute: è la guerra continua in Europa con la quale si costruisce l’impero francese. E poi? Poi Napoleone non si ferma in tempo; le conseguenze di come e perché l’impero fu distrutto si leggono nel presente volume.
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