Alvar Aalto e gli oggetti

Alvar Aalto e gli oggetti

Nel 1998 è stato festeggiato il centesimo anniversario della nascita di Alvar Aalto. Per celebrare questa ricorrenza è stata organizzata una lunga serie di mostre e di altri tributi; negli ultimi cinque anni poi sono stati pubblicati almeno cinquanta libri sulla sua vita e sulla sua architettura. Nel complesso di tutti questi riconoscimenti la fortuna di Aalto come designer ha goduto di minore considerazione, nonostante capolavori come la sedia Paimio e il vaso Savoy siano diventati vere e proprie icone del design moderno a livello mondiale. Ci sono varie ragioni per spiegare la minore attenzione prestata al design di Aalto: una delle più importanti è che le ricerche dedicate esclusivamente a questo tema sono state pochissime. Gli studiosi non si sono preoccupati di esaminare nel modo più completo possibile gli archivi, e per decenni molte opere di riferimento fondamentali hanno contenuto lacune e riportato informazioni poco accurate, in particolare per quanto riguarda la datazione di certe opere, le tecniche di produzione e la terminologia utilizzata nelle descrizioni. Il contributo apportato da Aino Aalto e dagli altri designer di Artek è un'altra questione rimasta insoluta. Naturalmente si può discutere se il loro ruolo sia stato più o meno significativo, dato che quasi tutte le opere di Aalto - sia gli edifici sia i progetti di design - vengono attribuite esclusivamente a lui. Nei documenti arrivati fino a oggi non sono menzionati altri collaboratori. Comunque sia, sappiamo con certezza che Aino Aalto era già per conto suo un'abile artista. È auspicabile che nelle loro future ricerche gli esperti gettino nuova luce sul contributo da essa fornito all'opera del marito. Aalto fu aiutato anche dalla seconda moglie, Elissa, che ebbe chiaramente un ruolo molto meno rilevante come progettista autonoma. Questo volume rappresenta una prima rassegna completa delle opere principali di Aalto designer, escludendo peraltro la sua attività nel campo dei tessuti, dei gioielli, degli arredi fissi, dei dettagli architettonici e delle scenografie. I contenuti di questo libro sono basati sugli archivi e sulle collezioni della Fondazione Alvar Aalto, del Museo Alvar Aalto e della società Artek, a cui si aggiungono una grande quantità di altri materiali di riferimento. A nome della Fondazione Alvar Aalto e del Museo Alvar Aalto, desidero ringraziare nella maniera più calorosa tutti i partner e i collaboratori che con il loro sostegno e il loro contributo hanno reso possibile quest'opera. (Dall'Introduzione di Markku Lahti, Direttore della Fondazione Alvar Aalto e del Museo Alvar Aalto)
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