La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica

La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica

Testo famosissimo e fondamentale per chiunque voglia avvicinarsi al piacere e al gusto della letteratura, "La carne, la morte e il divolo nella letteratura romatica" fu pubblicato per la prima volta nel 1930, e tradotto in Inghilterra tre anni dopo con il titolo "The Romantic Agony". Immediatamente fu lo scandalo: Praz infatti, docente in Inghilterra e a contatto con personalità quali Eliot e Virginia Woolf, attuò (come scrive Paola Colaiacomo nell'ampia introduzione) "sulla forma del saggio un'operazione non dissimile da quella che sulla poesia e sul romanzo più o meno negli stessi anni compivano un Gadda o un Montale".Nel volume, come in un maniero gotico (e Praz stesso paragona il suo libro alla Casa Usher), c'è una camera della tortura: da qui risuona la voce del critico che si fa persona e personaggio insieme, calandosi nella profondità del mondo della parola al pari di un libertino sadiano."Libro libresco", dunque, che si muove in un universo di segni, e dei libri, e dei loro frammenti, si alimenta trasmettendo però in questa artificialità tutta la palpitante carica fisica della letteratura del decadentismo.Con una scelta poi che ancora oggi colpisce, e che a suo tempo debitamente scandalizzò la critica estetica, l'autore abolisce serenamente ogni graduatoria (e ogni implicito interesse per i giudizi di valore) tra letteratura "alta" e letteratura "bassa", facendo vivere Baudelaire tranquillamente a fianco di Petrus Borel, e risolvendo da par suo con gli strumenti dello stile e del gusto una disputa che ancor oggi non sembra placata.La presente edizione è arricchita da un saggio di Francesco Orlando: "Costanti tematiche, varianti estetiche e precedenti storici".
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