C'è solo l'Inter. Cento anni di tormento ed estasi

C'è solo l'Inter. Cento anni di tormento ed estasi

Un'altra così non c'è. Unica. L'unica squadra d'Italia ad aver giocato solamente in serie A. La squadra che nell'ultimo campionato ha battuto tutti i record europei: 97 punti conquistati, 30 vittorie, di cui 17 consecutive. La squadra del due volte campione del mondo Giuseppe Meazza e del genio focoso e generoso di "Veleno" Lorenzi. L'invincibile compagine del mago Herrera, con l'eleganza di Facchetti, la regia di Suarez, la rapidità di Jair e Mazzola, le punizioni a foglia morta di Corso. La leggenda. Ma non è solo questo, l'Inter, non solo un lungo elenco di campioni, dal panzer Rummenigge a quel patrimonio del calcio tutto chiamato Roberto Baggio, da Lothar Matthaeus a "Spillo" Altobelli, dalla vita da mediano di Oriali all'estro slavo di Ibrahimovic. Non solo estasi, ma anche, forse più spesso, tormento. Sconfitte impossibili, delusioni feroci, giocatori che parevano campioni e si rivelavano bidoni, e poi magari ritornavano campioni su altri lidi. Genio e sregolatezza, come un suo n. 10 amatissimo, Evaristo Beccalossi, tecnica sopraffina e un solo piede, il sinistro, capace di segnare gol spettacolari ma anche di sbagliare due calci di rigore in una stessa partita, ed era una semifinale europea. Una squadra pazza, l'Inter, e anche per questo follemente amata, proprio come quegli amori eternamente litigarelli per cui si perde la testa. No, non ce n'è un'altra così: c'è solo l'Inter.
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