Società partecipate dagli enti locali dopo il «decreto liberalizzazioni» (Le)

Società partecipate dagli enti locali dopo il «decreto liberalizzazioni» (Le)

Da tempo, ormai, i servizi pubblici locali si trovano nell'occhio del ciclone, senza regole stabili e prospettive certe per pianificare l'azione amministrativa che ne governi a regime la gestione sul territorio. In questo precario orizzonte, l'art. 23-bis del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133, inseguito completato con l'emanazione dello strumento regolamentare di cui al d.P.R. 7 settembre 2010, n. 168 ha rappresentato una pietra miliare nel faticoso cammino di riforma del quadro normativo afferente l'organizzazione e la gestione dei servizi locali nel nostro paese. Proprio mentre sembrava che si fosse consolidato un quadro giuridico dedicato per la disciplina della materia, è sopravvenuto il referendum popolare del 12 giugno 2011, che ha cancellato con un colpo di spugna l'impianto fondato sull'art. 23-bis. Si è reso così necessario un nuovo intervento del legislatore, che ha colmato il vuoto normativo con le nuove regole introdotte dal d.l. 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge 14 settembre 2011, n. 148, poi modificate sia dalla legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità 2012) sia dal "pacchetto liberalizzazioni" varato con il d.l. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito in legge 24 marzo 2012, n. 27.
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