Il figlio di Bakunìn
Sergio Atzeni con questa seconda opera conferma la predisposizione ad attingere per le sue narrazioni a quell’inesauribile baule di storie sorprendenti che è la Sardegna. Il figlio di Bakunìn è Tullio Saba, anarchico che attraversa il Novecento, solitario incantatore. Per raccontarne il mito Atzeni chiama in causa chi lo ha incontrato. Scrive Ernesto Ferrero nel 1991: «Sergio Atzeni mi sembra un personaggio uscito dalle pagine del miglior Vittorini o di Volponi: un solitario di molte letture, in tensione tra insofferenza e utopia, orgoglio e “astratti furori”. Questo secondo libro, Il figlio di Bakunìn, segna un avanzamento rispetto al primo, a conferma che lo scrittore c’è davvero. Un intervistatore va in giro per la Sardegna con un piccolo magnetofono per raccogliere testimonianze su un certo Tullio Saba. Pirandellianamente, una possibile verità sembra disperdersi nelle schegge di uno specchio infranto, ma il lettore-detective viene messo in grado di raccogliere elementi sufficienti a formarsi un giudizio suo. Non solo su Tullio Saba, ma sui testimoni, sulle microstorie che si portano dietro e che nella loro frammentarietà finiscono per illuminare uno scorcio di storia d’Italia assai meglio di una sintesi bene ordinata».
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