Vita di Gesù
«Dopo aver terminato il romanzo Silenzio, per molti anni ho coltivato la decisione di tratteggiare un’immagine di Gesù così come il popolo giapponese può comprenderla. In questo libro non ho presentato la figura dell’ebreo che porta a compimento l’Antico Testamento. Ho scritto come semplice romanziere, senza pretese teologiche» (Shūsaku Endō). Questa Vita di Gesù, la prima scritta da un giapponese, colpisce il lettore italiano per l’estremo realismo della figura tratteggiata del romanziere del Sol levante: un Gesù che sperimenta la vita della gente comune e dei miseri, che condivide l’acre odore della fatica e del sudore dei poveri, che non ha bisogno di immaginarsi la debolezza dei disperati. Questa narrazione, che proviene da lontano, dall’Estremo Oriente, è capace di spingere il lettore ancora oltre: verso un futuro che sia esperienza nuova di Gesù, che indichi una conoscenza sempre più umana e incarnata. «Questo è il punto di vista di Endō e, pure, di Scorsese: la realtà concreta della vita. Ed ecco la domanda di Endō che plasma l’immaginazione di Scorsese: “Come può Gesù far incontrare il Dio dell’amore con la realtà concreta della vita?”. È questo il punto chiave» (Antonio Spadaro). Il romanzo a cui è ispirata la prossima impresa cinematografica di Martin Scorsese su una figura di Gesù “accessibile a tutti”.
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