Ciceruacchio. Angelo Brunetti, capopopolo di Roma

Ciceruacchio. Angelo Brunetti, capopopolo di Roma

E la sera del 2 luglio 1849. Ciceruacchio esce da Roma, occupata dalle truppe francesi, attraverso Porta San Giovanni, con i figli Luigi e Lorenzo, di soli tredici anni. Marcia al seguito di Garibaldi verso Venezia, per portare aiuto alla morente Repubblica Veneta. Nel suo animo ancora viva la passione per gli ideali di libertà per cui aveva lottato, ma anche tanta amarezza nel lasciare la sua amata città, la moglie Annetta e gli amici. Non avrebbe mai immaginato che quel viaggio lo avrebbe trasformato in un eroe del nostro Risorgimento. Al secolo Angelo Brunetti, cui la madre aveva dato il soprannome di Ciceruacchio, era nato a Roma il 27 settembre 1800, nel rione popolare di Campo Marzio. Di professione faceva il carrettiere e trasportava vino dai Castelli al porto di Ripetta. Personaggio carismatico, semplice e schietto, con un'innata capacità dialettica, nonostante parlasse solo in romanesco, e una naturale eleganza nel vestire, fu presto conquistato dagli ideali risorgimentali, di cui si fece portavoce fra i popolani. In questo volume la sua breve avventura viene ricostruita dalle origini, dall'appassionata fiducia riposta nel Papa Re all'adesione agli ideali mazziniani e alla Rivoluzione del 1849, dalla caduta della Repubblica Romana alla tragica fine con i suoi figlioli, la notte di San Lorenzo dello stesso anno a Porto Tolle (Rovigo).
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