Le relazioni lontane

Le relazioni lontane

Parigi, Automobile Club de France: un pranzo che si prolunga ben oltre la durata delle portate; un racconto che si protrae per tutto un pomeriggio. Ha il suo inizio in Messico la storia che l'ottantatreenne conte di Branly narra all'amico commensale - la cui sorprendente identità sarà svelata solo nelle ultime pagine - e che si concluderà soltanto quando un crepuscolo denso di luci e di ombre calerà su place de la Concorde. Messico, Cuernavaca, qualche tempo prima: durante una visita alle rovine tolteche di Xochicalco, Branly conosce l'archeologo messicano Hugo Heredia, accompagnato dal figlio di tredici anni Víctor. Attrazione e un'inquietante curiosità, soprattutto nei confronti del ragazzo, spingono Branly a ospitare in casa sua i due messicani in occasione di un loro viaggio parigino. Prende le mosse da qui una vicenda straordinaria in cui i piani narrativi si intrecciano, la coscienza individuale è filtro della Storia e la coscienza collettiva dà l'impronta a storie fatte della materia dei sogni; e, paradossalmente, sono proprio questi a conferire spessore e densità a una realtà contigua ed enigmatica, ma presente e concreta.
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