Corot

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Considerato uno dei maggiori paesaggisti della storia della pittura, Jean-Baptiste-Camille Corot sfugge alle classificazioni della storia dell'arte. Carattere indipendente, egli seppe conservare nell'arco della sua carriera i principi della formazione neoclassica e l'ammirazione verso pittori quali Poussin, Tiziano e Claude Lorrain, pur inoltrandosi nella descrizione realista della natura sostenuta durante la sua giovinezza dalla generazione romantica. Spesso la storia dell'arte ha voluto leggere la sua opera come quella di un precursore dell'Impressionismo, un movimento che peraltro suscitò in Corot non poche perplessità. Eppure, anche se continuò a dipingere 'en plein air' fino alla morte, la parte più cospicua della sua produzione, dalla formazione fino agli anni del successo, si svolse nella quiete del suo atelier, a differenza di buona parte dei suoi contemporanei. La pratica costante del paesaggio storico, genere prodotto dal classicismo, e la passione negli ultimi venti anni della sua vita per il paesaggio detto del 'ricordo' - che consiste nel ricreare l'universo poetico di un paesaggio familiare a partire dalla memoria e dall'immaginazione - costituiscono i due perni della sua imponente opera. Questo volume propone la riscoperta della straordinaria carriera artistica di Corot alla luce dei più recenti studi sul paesaggio neoclassico e sulla Scuola di Barbizon, guidati da una più attenta rilettura dei documenti originali troppo spesso deformati dalle leggende nate intorno alla personalità di Corot. Il lettore scoprirà un'opera ricca, talvolta ripetitiva ma sempre poetica, che ha saputo conservare la figura umana al centro di una natura profondamente accessibile.
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