Madre notte

Madre notte

Nel rifugio di una prigione israeliana Howard W. Campbell jr. ripensa alla sua vita e decide di scrivere le sue memorie. Sembra strano chiamare rifugio una prigione, ma la vita di Campbell è stata così stupefacente, il suo passato così gremito di mirabolanti avventure che, in un momento decisivo della sua esistenza, lui stesso ha scelto di consegnarsi alla giustizia, di lasciare il suo destino nelle mani di altri. Nella cella accanto alla sua è rinchiuso Eichmann; come lui, anche il nostro protagonista, benché americano, è accusato di propaganda nazista, e, quindi, di genocidio. Nella sua divertente, ironica, amara biografia Campbell spiega com'è diventato un criminale di guerra, senza peraltro mai giustificarsi, parendogli troppo tenue e invisibile il confine tra il male e il bene. Un libro spregiudicato e originalissimo, una 'commedia delle parti' deliziosa ed esilarante, una satira nella quale risalta la penna dello scrittore di razza, coinvolgendo il lettore in un gioco di imprevisti e di provocazioni. La morale ce la dà lo stesso Vonnegut: "Noi siamo quel che facciamo finta di essere, sicché dobbiamo stare molto attenti a quel che facciamo finta di essere."
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