Forme del sapere. L'eros, la morte, la violenza

Forme del sapere. L'eros, la morte, la violenza

Sia Adorno che Foucault hanno affermato la necessità di "un lavoro critico del pensiero su se stesso", o addirittura "contro se stesso", per dislocare la filosofia al di fuori del suo habitat, in esilio dalle sue pratiche abituali, per ritrovare la domanda profonda che l'ha generata, quella domanda che originariamente ha messo in campo, con Platone, l'amore e la morte. In un'epoca che sembra aver ceduto al dominio del "neutro", a una volontà neutralizzante, questo lavoro critico assume una stringente importanza sia sul piano conoscitivo che sul piano politico. La sua genealogia si colloca all'incrocio tra arte e filosofia. E in questo spazio che si genera un pensiero critico che non rimuove fratture e lacerazioni, ma proprio in esse, nella loro tensione, cerca di avvicinarsi alla verità e a quella vocazione che la filosofia sembra oggi per certi versi avere smarrito.
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