Sull'anima: L'immortalità dell'anima-La grandezza dell'anima. Testo latino a fronte

Sull'anima: L'immortalità dell'anima-La grandezza dell'anima. Testo latino a fronte

In questo volume sono pubblicate insieme le due operette giovanili di Agostino che trattano il tema dell''anima'. La prima, il "De immortalitate animae", fu scritta a Milano nel 387, mentre Agostino si preparava a ricevere il battesimo. Fu concepita non come opera a sé stante, bensì come promemoria per il completamento dei "Soliloquia", rimasti incompiuti. Il breve trattato presenta una concatenazione densa di argomenti a favore dell'immortalità dell'anima, che devono molto al neoplatonismo plotiniano e porfiriano. La seconda, il dialogo "De quantitate animae", nacque circa un anno dopo, dalle conversazioni che Agostino ebbe con l'amico Evodio a Roma, in attesa di imbarcarsi per l'Africa. La discussione intende mostrare che l'anima è priva di estensione spaziale e che la sua 'grandezza' sta invece nel valore della sua attività, graduata in sette livelli ascendenti, dalle funzioni vegetative alla visione di Dio. Quest'edizione è curata da Giovanni Catapano. L''introduzione' ricostruisce il contesto problematico dal quale sono sorti i due scritti, illustra la loro struttura argomentativa, fa il punto sulla questione delle fonti e indica alcune tappe della loro fortuna soprattutto nel Medioevo. Le numerose 'note al testo' cercano di evidenziare i rapporti con le altre opere di Agostino e con il pensiero di Platone, Aristotele, Cicerone, Plotino e Porfirio. Le 'parole chiave' e la 'bibliografia' completano il volume. Il testo latino a fronte è tratto dall'edizione critica di W. Hormann (contenuta nel vol. LXXXIX del Corpus scriptorum ecclesiasticorum Latinorum, Vienna 1986).
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