Mons. Luigi Drago: il «vescovo parroco»

Mons. Luigi Drago: il «vescovo parroco»

Mons. Luigi Drago, importante figura del cattolicesimo italiano del primo Novecento, "si inserisce a pieno titolo - come evidenza nella postfazione il prof. Paolo Gheda - nella significativa tradizione ecclesiastica bergamasca". Durante l'episcopato di Radini Tedeschi fu promotore della pastorale per i migranti, le missioni, la buona stampa, gli studenti, l'Azione Cattolica e le pratiche relative all'eucaristia (congressi e adorazione) e alle missioni al popolo. Fu superiore della Congregazione diocesana dei Preti del Sacro Cuore alla quale apparteneva, come membro esterno, anche don Angelo Roncalli. Consigliere delegato dell'Unione Missionaria del Clero dal 1923, due anni dopo, fu chiamato a succedere a don Angelo Roncalli presso Propaganda Fide. A Roma operò per la formazione delle coscienze allo spirito missionario e per dare consistenza organizzativa all'opera di Propagazione della Fede, mediante piccole, ma efficaci iniziative, capaci di appassionare diocesi e parrocchie. Nominato vescovo di Tarquinia-Civitavecchia, si rivelò pastore ricco di sapientia cordis e di grande carità. Scrivendo a mons. Angelo Roncalli disse di sé: "lo sono felice perché Vescovo - Parroco...". Operosissimo in diocesi, non dimenticò la sua responsabilità di presidente del Comitato dei Congressi Eucaristici. Negli anni della guerra e in quelli desolati dei bombardamenti di Civitavecchia, fu vicino ai fedeli: visitava gli ospedali e i raduni degli sfollati e, incurante del pericolo dei mitragliamenti visitava tutti.
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