L'adorabile Sciascia
Da Stendhal e Tolstoj a Vittorini e Brancati, dal commissario Maigret alla povera Rosetta, dal cavaliere Chevalley al principe Myškin, dalle lucciole di Pasolini ai biancospini sulla strada di Swann, da Mario Pomilio e Salvatore Battaglia a Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo: queste e molte altre le presenze evocate da Antonio Di Grado per rendere omaggio a uno Sciascia che fu ed è “adorabile”, come lui stesso definì Stendhal, perché seppe convertire il rovello del dubbio e la severità del dissenso nell’abbagliante limpidezza dello stile e nel diletto libero e ardito dell’intelligenza.
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