I Pretto. Una famiglia veneto-ligure alla conquista del mercato globale (1826-1961)

I Pretto. Una famiglia veneto-ligure alla conquista del mercato globale (1826-1961)

La sede comunale di Cornedo Vicentino è collocata nell’incantevole villa Pretto, circondata da un bellissimo parco. Tutti in paese conoscono la villa, ma dei proprietari si sa molto poco, solo che erano ricchi e che venivano da Genova. Questo libro colma ora un vuoto portando alla luce l’avvincente storia di una famiglia di imprenditori che rischiava di rimanere nell’oblio senza l’accurata ricerca di Antonio Fabris. Il capostipite, Eugenio Pretto, nasce nel 1826: la sua è una famiglia numerosa del Veneto rurale. Nel 1848 partecipa ai moti risorgimentali combattendo contro gli austriaci a Vicenza. Per sottrarsi alla leva emigra prima in Svizzera e poi a Genova, nel Regno di Sardegna. Nel giro di pochi anni si inserisce nel settore agroalimentare divenendo uno dei più importanti imprenditori italiani dell’epoca. Introduce per primo in Italia il metodo Appert per la conservazione degli alimenti e partecipa a Esposizioni mondiali, vincendo la medaglia d’oro nel 1873 a Vienna e quella d’argento nel 1880 a Berlino. Avvia uno stabilimento per l’inscatolamento degli alimenti a Genova e poi un altro a Chioggia e, nel 1872, insieme ad altri soci, rileva la Tonnara Saline di Stintino in Sardegna. In seguito, nel 1873, avvia uno stabilimento per la conservazione del pesce a Favignana, ma dopo pochi anni lo cede alla potente famiglia Florio. Espande l’attività di pesca anche in Spagna, divenendo socio della tonnara di Torregorda. Durante la guerra di Cuba rifornisce di carne in scatola l’armata spagnola. In seguito diventa un importante fornitore della Marina italiana. Alla morte gli succede il figlio Giuseppe Alberto, che prosegue l’espansione aziendale avviando uno stabilimento a Candas e in altre località dei Paesi Baschi spagnoli. Successivamente, insieme ad altri imprenditori, acquisisce la Florio Tonnare di Favignana. Accanto ad Alberto va ricordata la moglie Maria Cassanello con i fratelli, che collaborano all’attività imprenditoriale. Purtroppo però la vita di questa coppia è stravolta dalla morte prematura dei due figli Pierino, a soli 14 anni, ed Eugenio, a 41. Il loro ricordo permane grazie alla Fondazione Pretto Cassanello che elargisce borse di studio a studenti di Genova e Cornedo Vicentino.
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