Formatività e performatività. «Esercizi spirituali filosofici» nell’estetica di Luigi Pareyson
Pierre Hadot insegna che il vero obiettivo della filosofia è trasformare colui che ne intraprende la via: così il pensiero si fa “modo di vivere”, “esercizio spirituale” volto alla costituzione di sé. Può l’estetica, intesa come filosofia della forma e della sensibilità, rientrare in tale concezione? Sì, a partire dalla “teoria della formatività” di Luigi Pareyson: meditazione appassionata sull’operosità della persona umana, che nel plasmare forme palpitanti di vita e di bellezza plasma sé stessa, forgiando il suo autentico io. Incrociando queste intuizioni mediante la categoria di “performatività”, l’autore propone cinque “esercizi spirituali filosofici”, al fine di valorizzare quella “sensibilità per il senso” (Sequeri) che sola può comporre in unità l’amore per la sapienza (filosofia), la trasformazione di sé (ascesi) e la sensibilità (estetica). Con prefazione di Pierangelo Sequeri.
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