Verso il '61. Cultura economica e dibattito politico nella Sicilia degli anni Quaranta e Cinquanta

Verso il '61. Cultura economica e dibattito politico nella Sicilia degli anni Quaranta e Cinquanta

Nell'Ottocento europeo la questione siciliana non è solo un caso regionale: qui i 'democratici', recuperando tutta intera la lezione giacobina e napoleonica, sono diventati negli anni venti i maggiori teorici di un riformismo borbonico dai tratti antifeudali e modernizzatori. Qui l'intellettualità meridionale, erede dei progetti e della politica murattiana, ha trovato i suoi referenti negli istituti e nella cultura francese della monarchia orleanista e, dopo il '37, ha costituito, in stretto contatto con la cultura europea, una scuola di analisi sociale che farà la sua prova decisiva nel '48 quando la questione siciliana diventerà un simbolo per l'Europa democratica. Qui dopo il '48 la cultura democratica recuperando idee e soggetti degli anni trenta-quaranta e innervando liberalismo e democrazia ritroverà spazio e mordente nell'Italia unificata. Una riconsiderazione dell'intera vicenda non potrebbe ignorare la formazione e la tenuta, anche dopo il '48, di un partito democratico che, attraverso il recupero del giacobinismo isolano e della riflessione degli anni quaranta, costruisce la dimensione culturale e politica dell'economia sociale in stretto collegamento con la cultura europea. Al centro di questo lavoro è la ricostruzione del dibattito che accompagnò e seguì l'evento rivoluzionario: un dibattito su temi europei in cui passato e presente vengono ideologicamente interpretati, e in cui si intrecciano posizioni e letture diverse.
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