Il morbo lento. La tisi nell'Italia dell'Ottocento

Il morbo lento. La tisi nell'Italia dell'Ottocento

Nessuna malattia ha connotato così strettamente la storia di un'epoca come la tisi. Rivelatasi come malattia emergente all'indomani dell'Unità, ha incrociato l'urbanizzazione e l'industrializzazione, ha sfidato "le forze congiunte della clinica e dell'igiene", ha influenzato la letteratura, alimentato "l'ossessione della degenerazione", messo alla prova la capacità dello Stato di mettere in campo politiche adeguate a far fronte alla "lebbra dei tempi moderni". Eppure, nella messe d'indagini e studi sull'Italia liberale non c'è praticamente traccia di una malattia che, a fine Ottocento, rappresentava la principale causa di morte e su cui si concentravano preoccupazioni pubbliche e angosce private. La storia del "mal sottile", il passaggio da malattia romantica a piaga sociale sono ricostruiti in questo libro, "vivamente apprezzabile sotto l'aspetto metodologico ancora prima che dal punto di vista storiografico" (dalla Prefazione di Giorgio Cosmacini). Malattia antica e nuova, la tubercolosi è ricomparsa sulla scena, come ricorda l'autrice, che contribuisce con questo saggio a cambiare il metodo d'indagine con cui gli studiosi hanno analizzato e interpretato la storia della tisi nell'Italia dell..800.
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