Nuovissimo testamento

Nuovissimo testamento

Libro candidato da Filippo La Porta al Premio Strega 2021«Candidato allo Strega con la definizione di romanzo bio-politico Nuovissimo Testamento trascina il lettore in un universo che molto deve a chi lo ha preceduto, ma che spinge a riflettere sull’importanza delle emozioni, che spesso reprimiamo, e sulla potenza sovversiva dell’arte, che troppe volte trascuriamo» - Steania Parmeggiani, Robinson Fausto Albini si sente male in un giorno qualsiasi. Portato d'urgenza al pronto soccorso, viene ricoverato nel reparto dei disturbi affettivi, quello per i cittadini di DF con problemi di rotondità mentale. L'incontro con la dottoressa Cordio farà scoprire a Fausto un sentimento indicibile e proibito, l'amore.Proposto da Filippo La Porta al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «“Focolai di empatia.” Già questa espressione potrebbe giustificare il romanzo “biopolitico” – in senso visionario e romantico – di Giulio Cavalli. L’empatia, ingrediente necessario di qualsiasi relazione umana, già oggi comincia a essere percepita come lieve disadattamento, come possibile intralcio nella struggle for life dove occorre essere concentrati sui propri obiettivi (immedesimarsi troppo potrebbe debilitare…). Proiettata poi in una società distopica del futuro prossimo – tra Orwell e Huxley, tra Bradbury e Philip K. Dick – diventa una vera e propria malattia, che il potere tenta di reprimere con ogni mezzo poiché rende gli individui imprevedibili, indocili, intrattabili. Lo stile dell’autore – concitato e apprensivo, con una sintassi scombinata dal succedersi febbrile degli eventi – risente (coerentemente) della distopia: le emozioni, proibite dall’alto, implodono nel quotidiano con una violenza liberatoria. La scrittura viene esposta a “sversamento” fin dalla prima pagina. Quando uno dei personaggi, in ospedale, va in bagno per leggere clandestinamente (e rischiosamente) un libro, ci imbattiamo in una pagina di Marco Polo che potrebbe essere assunta come definizione della letteratura stessa: “Signori imperadori, re e duci e tutte altre genti che volete sapere le diverse generazioni delle genti e le diversità delle regioni del mondo, leggete questo libro dove le troverrete tutte le grandissime maraviglie e gran diversitadi delle genti…”. Cavalli ci avverte con un uno straordinario esercizio di immaginazione sociologica (e antropologica) che la bellezza è sovversiva, che “non esistono emozioni turpi”, che qualsiasi società (dispotica, democratica, autoritaria, aperta…) non può permettersi di censurarle.»
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