Crash tv. Filosofia dell'odio televisivo

Crash tv. Filosofia dell'odio televisivo

Da molti anni la televisione gode (o, forse, sarebbe meglio dire soffre) di una sorta di "extraterritorialità" rispetto ad un approccio critico e fìlosofico. Se ne parla solo in termini di intrattenimento, gossip, retroscena politico-affaristici, divismi di cartapesta, informazione quotidiana, vengono recensiti i programmi nelle rubriche dei giornali e si commentano look e carriere di chi la fa. Null'altro. Dimenticando che la tv, e il "regno delle immagini" che rappresenta al massimo grado, è una macchina che "produce" la nostra realtà ogni giorno, facendo penetrare nelle nostre menti valori, incantesimi, abitudini, modelli di riferimento e di giudizio, ideologie striscianti, spinte al consumo, finanche un nuovo modo di "sentire" e percepire le cose col nostro corpo. Crash Tv è un'analisi filosofica applicata allo Spettacolo, una ricerca sui linguaggi del conformismo di massa attraverso format, telefilm, trasmissioni, tg, spot pubblicitari che vediamo (e subiamo) ogni giorno e che, senza accorgercene, rappresentano quel campo di battaglia fra Vita e Immagine, Virtuale e Carnale, dove la vittima eccellente è la nostra anima, prima ancora del nostro portafogli...
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