La mia solitudine

La mia solitudine

Dalla prefazione di Giuseppe Mormandi: "Quella dell'autore è una poesia del contemporaneo. Ria osserva. Se stesso. Il suo mondo che costruisce e ricostruisce. La sua storia e la storia che dialoga con la sua storia. E un poeta che immagina, riproduce le proprie immagini, richiama immagini. E irritato dal ricordo. Descrive la sua anima invisibile, come "un vulcano in eruzione/fuoco che brucia il silenzio". E un uomo di fronte a sé. Un uomo che cerca di osservare la sua memoria, che cerca nello specchio dell'anima i frammenti della propria esperienza, ciò che resta delle illusioni. Così in Succede anche questo: "tutto mi è estraneo/non vedo la mia immagine/sento di non essere". Il poeta fa i conti con gli esorcismi. La danza come esorcismo verso il quotidiano rituale, contro la liturgia stanca delle convenzioni. La fuga verso l'irrazionale.
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