Studi sul «De indolentia» di Galeno

Studi sul «De indolentia» di Galeno

Questo volume raccoglie i contributi degli studiosi che hanno partecipato al seminario, organizzato da Daniela Manetti, sul "Nuovo Galeno del codice Thessalonicensis Vlatadon 14", svoltosi alla Facoltà di Lettere dell' Università di Firenze il 21 novembre 2010. Nonostante il titolo generale del seminario, l'attenzione dei partecipanti si è concentrata soprattutto sul "De indolentia", l'opera che più ha mosso le acque degli studi su Galeno, ritrovata all'interno di un codice che pure contiene altri testi notevoli. L'operetta si presenta in forma epistolare, come una risposta di Galeno alla lettera di un amico - non nominato - il quale si meraviglia di come non avesse sofferto per la perdita di gran parte dei suoi beni, di strumenti e farmaci e soprattutto di molti libri durante l'incendio di Roma alla fine dell'inverno del 192 e gli chiede di spiegargli per mezzo di quali esercizi, discorsi e dottrine egli abbia potuto realizzare questa libertà dall'afflizione. L'esposizione è divisa in due parti: nella prima (§§ 1-37) Galeno descrive dettagliatamente all'amico l'entità e le caratteristiche delle sue perdite, nella seconda (§§ 38-84) spiega come sia possibile non affliggersi in circostanze come quelle appena descritte. Le novità che questo testo presenta sono davvero tantissime; vanno dagli elementi cronologici che permettono di datare in maniera più precisa il grande incendio di Roma del 192.
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