Antinoo. «Un dio malinconico» nella storia e nell'arte

Antinoo. «Un dio malinconico» nella storia e nell'arte

Nato in Bitinia il 27 novembre di un anno compreso fra il 110 e il 112 d.C., Antìnoo divenne ben presto, all'età di soli dodici-tredici anni, il favorito dell'imperatore Adriano, che ne fece il proprio efebo, in linea con le consuetudini omoerotiche del mondo greco alle quali l'imperatore ispirava la propria condotta privata. Adriano amò appassionatamente Antìnoo, non meno per le sue doti di carattere che per la sua straordinaria bellezza. Nell'ottobre del 130 d.C., nel corso di un misterioso incidente, il giovane morì, gettando l'imperatore nella più cupa disperazione. Adriano, ossessionato dal ricordo del bellissimo giovane, lo fece divinizzare e ne fece riprodurre l'immagine in innumerevoli ritratti e sculture in tutto l'impero romano. Di qui il culto pubblico ordinato da Adriano. Questo libro vuole far piena luce sulla vicenda che legò Adriano ad Antìnoo, lui, forse il più grande imperatore romano e l'altro, un giovane ragazzo greco di Bitinia di una bellezza indescrivibile. Diciannove secoli sono trascorsi, eppure la loro contemporaneità è così evidente ancora oggi da soggiogare tante persone. Per Antinoo Adriano modificò il nome delle stelle, eresse una città nel deserto nel luogo in cui era morto e invase l'impero di statue e templi in suo onore divinizzandolo. La vicenda storica di Adriano e Antinoo rende consapevoli di quanto sia necessario amare la classicità, il bello ideale, riportando alla luce verità forse antiche, ma di un fascino e di un mistero ancora tutto da scoprire.
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