Il recinto

Il recinto

Nato nello stesso anno di Napoleone, Michel Ney è destinato a diventare uno dei più celebri marescialli della Grande Armée dell'Imperatore francese, prima di finire fucilato vicino ai giardini dell'Observatoire di Parigi. Prima di morire sarà stato uno dei vincitori della battaglia della Moskova, un eroe della ritirata di Russia, poi un comandante indisciplinato e indeciso e infine un traditore, comunque sempre un uomo incomprensibile e oscuro. Oggi, intorno al boulevard che la città di Parigi gli ha dedicato, nella periferia nord della città, al confine delle banlieues di Saint-Denis, Saint-Ouen e Aubervilliers, si snodano destini come quello di Gérard Cerbère, anche lui fuggito da molte ritirate, che vive in uno dei piloni del périphérique, o come quello di Lito, ufficiale dell'esercito zairese che fa i panini al McDonald, o ancora quello di Ginka Trifonova, giovane bulgara assassinata a coltellate in una notte del novembre 1999 in un campo abbandonato vicino alla ferrovia. Il boulevard Ney e la vita che ci gira intorno: prostitute, spacciatori, tossici, immigrati, operai, venditori ambulanti, gente che si arrangia in vari modi. Un luogo raccontato dal punto di vista di questa umanità e una umanità raccontata dal punto di vista del maresciallo Ney e del boulevard a lui dedicato. Una narrazione parallela su oggi e ieri, su una città, sulla storia, sulla memoria, sulla profonda bellezza e l'incontenibile abisso di ogni essere umano. Uno dei romanzi più belli di Jean Rolin, scrittore amatissimo in Francia e mai tradotto in Italia.
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