Gli acrobati. Storie di ieri e di oggi

Gli acrobati. Storie di ieri e di oggi

Tra esistenzialismo e impegno sociale, non escludendo una rigogliosa produzione all’insegna del riscatto meridionalista, Faia si segnala in qualità di continuatore dell’opera di Rocco Scotellaro, di Salvatore Quasimodo, di Leonardo Sinisgalli. Spesso la sua poesia si propone in quanto coscienza vivificante, benché emerga un asciutto pessimismo, che tuttavia non implica la dismissione dell’emendamento, della risalita, per la ri-fondazione di valori strappati allo spauracchio del nichilismo. Il lessico è al servizio di un roccioso discorso, dalla tenacia vitalissima, che comprova la sua efficacia anche attraverso l’irrisione acetosa, pervasiva, con allusioni e paragoni di ampio spettro; sicché il poeta bilancia epifanie visionarie con miscele prosastiche, orchestrazioni liriche, mentre introduce l’urgenza di una presa di responsabilità improcrastinabile.
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