Homo faber

Homo faber

Febbrile l'homo faber s'era dato a fabbricare pezzo dopo pezzo e senza mai riposarsi l'opus maximum, che avrebbe decretato il trionfo del suo genio. Se ne fece prendere tanto da non accorgersi di restarvi preso dentro anche in concreto, intanto che l'opera attorno a lui cresceva, fornendosi infine in una gabbia. Lo capì quando fu tardi. Ormai prigioniero, azionò lime per tentarne le sbarre, ma era stato artiere assai bravo ed impattò in trame così robuste da sentirsene vinto. L'ho fatta però forte, si consolò dicendo, grande e perfino comoda. E si mise a confortarla alacremente d'altri e molti conforti, lavorando senza mai fermarsi. Della lima - d'altra parte inservibile - s'era persa a quel punto ogni traccia.
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